martedì 16 ottobre 2018

La serie BIANCANEVE delle edizioni AUDACE




 Siamo nel 1939.  In Italia tutto il pubblicato Disney è saldamente nelle mani della A.P.I. Mondadori che ne fa largo uso sulle sue pubblicazioni per ragazzi.
Nello specifico del caso che stiamo trattando, inizia le pubblicazioni di “Biancaneve e il Mago Basilisco” sul giornale di Paperino a partire dal numero 72, (che è anche quello con il quale la testata cambia il suo formato).


Retro di Paperino Giornale n. 73

La Mondadori, sempre nel 1939, pubblicherà l’intera avventura di “Biancaneve e il Mago Basilisco” sul N.92 degli “Albi nel Regno di Topolino” anche se non più a colori ma in versione "bicromatica".


Albo Nel Regno di Topolino n. 92

Perché questa premessa..?  Cosa centra la A.P.I. Mondadori con questa storia..?
In pratica, “Biancaneve e il Mago Basilisco” rappresenta un singolarissimo caso.
Ma andiamo per ordine. Una piccola casa editrice che era sul mercato da appena due anni, ebbe l’ardire di uscire nelle edicole con una miniserie pubblicante materiale protetto da copyright Mondadori.
Era il Settembre del 1943 e, a distanza di 4 anni, l’intraprendente e “neonata”  casa editrice Redazione Audace pubblicò una singolare collana denominata “Serie Biancaneve”.






I 4 numeri della collana Audace

Era ufficialmente diretta da Tea Bertasi moglie di G.L.Bonelli e per questo motivo si firmava Tea Bonelli, in realtà, ci sarebbe da puntualizzare che in quei mesi Tea Bonelli e il piccolo Sergio erano "sfollati" da Milano a Lorsica nell'entroterra ligure per via dei bombardamenti alleati, mentre Bonelli padre si era rifugiato in Svizzera e quindi nessuno di loro era direttamente responsabile del prodotto editoriale, realizzato probabilmente da terzi sotto le insegne della piccola casa editrice.. ma torneremo più avanti sull'argomento.
La Redazione Audace pubblicò una serie di 4 albi orizzontali con materiale Disney, anche se a un più attento esame, noteremo che praticamente tutti i disegni, sono stati (come si dice in gergo) "lucidati", ovvero ricalcati o comunque in larga parte rifatti di sana pianta.
Lo si deduce perché in pratica, tutte le scene sono ribaltate su loro stesse e, pur assomigliando moltissimo alle originali, sono interamente ridisegnate con la stessa scena.


Pagina 1 dalla versione Audace
Pagina 1 da NRT n.92 (Anastatico)

 I personaggi a volte hanno gli stessi lineamenti, ma per la maggior parte sono molto differenti. In modo particolare, il Mago Basilisco, che nella versione Audace, praticamente ha le fattezze di uno scimmiotto.


Pagina 2 dalla versione Audace
Pagina 2 da NRT n.92 (Anastatico)
 
Pagina 3 dalla versione Audace
                         
Pagina 3 da NRT n.92 (Anastatico)


I testi sono invece praticamente identici.
La serie durò appena quattro numeri, poi venne interrotta, anche se in quarta di copertina dell’ultimo numero veniva annunciata l’uscita di almeno altri due albi.
- Biancaneve e i sette nani nel regno di Re Severo.
- Biancaneve e i sette nani buoni contro i sette nani cattivi.



Quarta di copertina del n.4

Non è ben chiaro se la serie venne interrotta a causa dello scarso successo nelle edicole visto il prezzo veramente eccessivo per quei tempi, o se la Mondadori fece valere i suoi diritti con la Disney, fatto sta che questi ultimi numeri non videro mai la luce.

Negli ultimi anni, sembrerebbero essere spuntati dei documenti dagli archivi Mondadori che confermerebbero l'avvenuto contenzioso fra il colosso Mondadori e la allora piccola Redazione Audace.
 Le carte relative alla richiesta di sospensione sono conservate in AME, Contratti, b. 3, f. 23 (Archivio Storico Arnoldo Mondadori Editore, Proprietà letteraria/Ufficio contratti editoriali): la fonte contiene una breve corrispondenza (datata 20 e 23 febbraio 1943) a riguardo dei quattro albi, che Audace si impegna a ritirare, nonché a distruggere i cliché di stampa.

Negli anni ‘70/’80, in più interviste si provò a chiedere alla Bonelli informazioni su come andarono le cose, ma non si ottennero mai risposte chiare, come se questa piccola serie rappresentasse una macchia di cui era meglio cercare l’oblio.
Gianni Bono riporta in un suo articolo quanto segue:
<<Ricordo ancora quando più di vent'anni fa, mostrai quegli albi alla Signora Tea. Li guardo con stupore e mi confessò di non averli mai visti prima. Né lei né il marito Gianluigi Bonelli>>.
In realtà la cosa era palesemente impossibile vista l'esistenza delle sopracitate fonti documentali che attestano in modo inequivocabile come la proprietà fu costretta a un contenzioso in merito ai diritti editoriali della serie.

L’ipotesi più accreditata è che la redazione abbia all’epoca acquistato le tavole apocrife (termine che ho sempre odiato preferendo dire non uguali a quelle ufficiali) da qualcuno che le aveva ridisegnate sapendo di fare una cosa non molto corretta ma che, con i diversi disegni, sembrava camuffare abbastanza bene le origini Disney.
Si ipotizza che questi disegni potrebbero essere stati fatti dallo stesso autore della versione ufficiale, ovvero Nino Pagot, ma ad un attento esame degli stessi nelle due versioni, ad alcuni esperti collezionisti, la cosa sembra dubbia.

Ad integrazione di quanto dibattuto fino ad ora in merito a questa piccola e rara serie, riporto integralmente un passo tratto da "L'AUDACE BONELLI  l'avventura del fumetto Italiano".
(per chi lo avesse, sono le pagine 187 e 188).

 <<La casa editrice era gestita da un misterioso individuo di cui purtroppo si sono perse le tracce.
Un po' come l'archivio... I quattro albi reperiti (dei sei annunciati) presentano la personale
interpretazione di Nino Pagot della versione cinematografica di Walt Disney. Stampati in parte dalla tipografia di Attilio Milesi e in parte dalla Tipez di Giuseppe Ponzoni, hanno grande formato orizzontale, si vendono a 10/12 Lire l'uno e portano la data Settembre/Ottobre 1943. La loro datazione reale però, è da posticipare di almeno un anno e sono da ricondurre all'attività
di Luciano Pedrocchi, che di volta in volta, in società con i fratelli Boschi della Carroccio o con Giuseppe Caregaro dell'Alpe, oppure anche appropriandosi di un marchio altrui come Edizioni Audace, realizza una serie di prodotti pubblicati con i marchi il Rostro oppure il Carro, in quegli ultimi difficili mesi dell'effimera Repubblica Sociale>>.

Credo che qualche spunto da questo ultimo scritto si possa trarre, anche se vi sono idee contrastanti su questo misterioso Pedrocchi che, attenzione, non è Federico della Mondadori.
Fra i grandi collezionisti non vi è accordo neppure sulla paternità dei disegni assegnata a Pagot.

Il fatto che La Signora Tea Bonelli e il marito non sapessero neppure dell'esistenza di tali edizioni, (solo 20 anni fa), è invece a mio parere una bufala clamorosa, perché le carte con le quali Mondadori diffida L'Audace a continuare, ci sono eccome e i proprietari devono essere per forza stati informati. Che poi Mondadori si sia resa conto come la famiglia Bonelli non centrasse e non abbia continuato la causa, ci più stare, ma che la Signora Tea non li avesse neppure mai visti, è una scusa di comodo probabilmente per non dover tornare sullo spiacevole argomento .

Fatto sta che la brusca interruzione della serie fa pensare come le cose non andarono proprio nel verso sperato e l’esperimento finì in questo triste modo, concludendo comunque la prima storia suddivisa in 4 albi.
L’estrema rarità di tutti e 4 gli albi fa dedurre anche che la Redazione Audace fu effettivamente costretta suo malgrado a distruggere gli albi ritirandoli dalle edicole confermando quanto scritto nei documenti Mondadori.
I quattro numeri usciti erano stampati su carta semi-patinata di grammatura bassissima.
La carta era di pessima qualità, come spesso accadeva durante il periodo bellico, anche se bisogna osservare come, a parità di grammatura, quella impiegata per le copertine fosse abbastanza buona e bianca, mentre quella delle pagine interne estremamente scadente e piena di lignina che la rende oggi fragile e molto scura a prescindere dallo stato di conservazione dell’albo.

La pochezza dei materiali e la rarità dei pezzi superstiti, rendono oggi questa collana estremamente rara e alla portata di pochissimi collezionisti.
Rimane una “piccola gemma preziosa” sia per i collezionisti di anteguerra che per i collezionisti molto avanzati del pubblicato Bonelli o Mondadori/Disney. 

DATI TECNICI DELLA SERIE.
Titolo della Collana: SERIE BIANCANEVE.
Casa Editrice: Redazione AUDACE.
Periodicità: Non indicata, ma si presume quindicinale.
Formato: Orizzontale 23,6 x 33, 5 i primi 2 numeri
24,2 x 33,7 mm il 3° e il 4°.
Foliazione: 8 pagine più copertina.
Stampa: Bicolore Nero/Rosso (bicromia)
Testi: Di autore Ignoto
Disegni: Di autore Ignoto
Copertine: Di autore Ignoto
Prezzo di copertina: Primo e secondo albo 10 L.
Terzo e quarto albo 12 L.

Titoli Pubblicati e date di uscita:
- Biancaneve e il Mago solitario Settembre 1943
- Biancaneve nel castello del Mago Settembre 1943
- Biancaneve e i sette nani, Titì e Totò Ottobre 1943
- Biancaneve e la fine del Mago solitario Ottobre 1943


Altra cosa da far notare, prima di concludere la narrazione di questa breve e atipica serie “Bonelliana”, sono i racconti inseriti in seconda e in terza di copertina.
- Nel N°1   Il Principe Porcaro (di G.C.Andersen).
- Nel N°2   I vestiti nuovi dell’Imperatore (di G.C.Andersen).
- Nel N°3   L’Acciarino magico (di G.C.Andersen).
- Nel N°4   La Principessa silenziosa (autore anonimo).



A titolo puramente esemplificativo, mostro il racconto tratto dal N°2:


Racconto inserito nel n.2

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A titolo di studio, indico le pubblicazioni dove questa stessa storia è uscita In versione originale Disney. La versione Audace non è ovviamente più stata riprodotta e rimane l'unica interferenza Disney o simil Disney nel panorama Bonelli:

•Nel regno di Topolino 92 (1939) Biancaneve e il Mago Basilisco [29 pagine]
•Paperino e altre avventure 72 (1939) idem (parte 1) [1 pagine] 73 (parte 2) [1 pagine] 74 (parte 3) [1 pagine] 75 (parte 4) [1 pagine] 76 (parte 5) [1 pagine] 77 (parte 6) [1 pagine] 78 (parte 7) [1 pagine] 79 (parte 8) [1 pagine] 80 (parte 9) [1 pagine] 81 (parte 10) [1 pagine] 82 (parte 11) [1 pagine] 83 (parte 12) [1 pagine] 84 (parte 13) [1 pagine] 85 (parte 14) [1 pagine] 86 (parte 15) [1 pagine] 87 (parte 16) [1 pagine] 88 (parte 17) [1 pagine] 89 (parte 18) [1 pagine] 90 (parte 19) [1 pagine] 91 (parte 20) [1 pagine] 92 (parte 21) [1 pagine] 93 (parte 22) [1 pagine] 94 (parte 23) [1 pagine] 95 (parte 24) [1 pagine] 96 (parte 25) [1 pagine] 97 (parte 26) [1 pagine] 98 (parte 27) [1 pagine] 99 (parte 28) [1 pagine] 100 (parte 29) [1 pagine]
•Albi d'oro 53011 (1953) Biancaneve e il mago Basilisco [32 pagine]
•Albi della rosa / Albi di Topolino 167 (1958) idem [32 pagine]
•Super Almanacco Paperino 2 (1977) idem [32 pagine]
•Paperino Mese 114 (1989) idem [32 pagine]
•Le imperdibili 30 (2007) idem [32 pagine]
•Nel Regno di Topolino (ristampa Comic Art) 92 Biancaneve e il Mago Basilisco [29 pagine]
•Paperino e altre avventure (ristampa Comic Art) 4 idem (parte 1) [1 pagine] 4 (parte 2) [1 pagine] 4 (parte 3) [1 pagine] 4 (parte 4) [1 pagine] 4 (parte 5) [1 pagine] 4 (parte 6) [1 pagine] 4 (parte 7) [1 pagine] 4 (parte 8) [1 pagine] 4 (parte 9) [1 pagine] 4 (parte 10) [1 pagine] 4 (parte 11) [1 pagine] 4 (parte 12) [1 pagine] 4 (parte 13) [1 pagine] 4 (parte 14) [1 pagine] 4 (parte 15) [1 pagine] 4 (parte 16) [1 pagine] 4 (parte 17) [1 pagine] 4 (parte 18) [1 pagine] 4 (parte 19) [1 pagine] 4 (parte 20) [1 pagine] 4 (parte 21) [1 pagine] 4 (parte 22) [1 pagine] 4 (parte 23) [1 pagine] 4 (parte 24) [1 pagine] 4 (parte 25) [1 pagine] 4 (parte 26) [1 pagine] 5 (parte 27) [1 pagine] 5 (parte 28) [1 pagine] 5 (parte 29) [1 pagine]
•Raccolta Paperino Mese / Paperino 8 Biancaneve e il mago Basilisco [32 pagine]





venerdì 12 ottobre 2018

Cosa è il Numeratore dell'Era Fascista..?

Oggi voglio spiegare ai giovani collezionisti una curiosità che forse non sanno ancora...
Vi è mai capitato di prendere in mano un fumetto, un quotidiano o un libro del periodo anteguerra e di non capire perfettamente i dati editoriali riportati.?
La sua data di uscita? Qualsiasi altra cosa...?
Bene. Con questo breve articolo provo a spiegare un po' questa cosa che magari non tutti sanno...
Lo sapete cosa significa?
Perché viene scritto?
Perché ora non si usa più..?



Questo numero è comunemente noto come numeratore dell’Era Fascista.
Fu introdotto dal regime fascista, adottando come data di inizio quella della Marcia su Roma (28 ottobre 1922).

Il suo utilizzo era obbligatorio per tutte le pubblicazioni del regno d'Italia.
Bisognava indicare l’anno dell’era fascista accanto a quello dell’era “volgare”
Il suo utilizzo entrò in vigore a partire dal 29 ottobre 1927, in seguito a una Circolare del Capo del Governo del 25 dicembre 1926.
La data della sua cessazione può essere considerata il 25 luglio 1943, cioè, quando cadde il regime fascista; tuttavia, l’era fascista fu mantenuta in vigore nella Repubblica sociale italiana anche dal 15 settembre 1943 al 25 aprile 1945.

tutte le testate di quel periodo hanno quindi questa sorta di doppia data:






Spero vi risulti ora più facile calcolare la data dopo quanto detto, tuttavia, ho preparato uno specchietto per togliere ogni dubbio:

Anno I dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1922 al 27 ottobre 1923
Anno II dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1923 al 27 ottobre 1924
Anno III dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1924 al 27 ottobre 1925
Anno IV dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1925 al 27 ottobre 1926
Anno V dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1926 al 27 ottobre 1927
Anno VI dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1927 al 27 ottobre 1928
Anno VII dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1928 al 27 ottobre 1929
Anno VIII dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1929 al 27 ottobre 1930
Anno IX dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1930 al 27 ottobre 1931
Anno X dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1931 al 27 ottobre 1932
Anno XI dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1932 al 27 ottobre 1933
Anno XII dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1933 al 27 ottobre 1934
Anno XIII dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1934 al 27 ottobre 1935
Anno XIV dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1935 al 27 ottobre 1936
Anno XV dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1936 al 27 ottobre 1937
Anno XVI dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1937 al 27 ottobre 1938
Anno XVII dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1938 al 27 ottobre 1939
Anno XVIII dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1939 al 27 ottobre 1940
Anno XIX dell’Era Fascista dal 28 ottobre 1940 al 27 ottobre 1941